Convegno sul bilinguismo nell’infanzia

«When I use a word,» Humpty Dumpty said, in rather a scornful tone,«it means just what I choose it to mean — neither more nor less.»
«The question is» said Alice «whether you can make words mean so many different things.»

«Quando io uso una parola» disse Humpty Dumpty, con un certo sdegno,«essa significa esattamente ciò che io voglio che significhi– né più né meno.»
«Bisogna vedere» disse Alice «se lei può dare tanti significati diversi alle parole.»

Lewis Carroll, “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”

Humpty Dumpty è un grosso uovo protagonista di una canzoncina infantile, al quale la penna di Lewis Carroll fa incontrare Alice, aprendo un affascinante dialogo sul significato della parola.

Ma Humpty Dumpty è anche il titolo del Convegno che si è svolto presso l’Università degli Studi di Catania (sede di Ragusa), l’8 Maggio scorso. Ecco dunque che questo bizzarro personaggio, che parla di lingua e di comunicazione stuzzicando i linguisti e stupendo i bambini, è la figura scelta per riflettere su lingua e infanzia, comunicazione ed educazione.
In una società in cui di certo non si può e non si deve parlare di lingua ma di lingue e in cui emerge sempre più l’idea che le parole non abbiano più un significato assoluto ma siano espressione delle culture che veicolano, inevitabile risulta riflettere sulle scelte educative in ambito linguistico

Perché parlare di infanzia e di scelte educative? Quale età entra in gioco?

Il sottotitolo del Convegno, “Il bilinguismo in età pre-scolare”, rivela immediatamente che la fascia di età su cui si è scelto di riflettere è quella compresa tra 0 e 3 anni: la necessità di prendere in considerazione la primissima infanzia deriva naturalmente dalla consapevolezza, proveniente dalla più recente ricerca scientifica, che è proprio esponendo il bambino fin dai primi mesi di vita a un’altra lingua che si può puntare a un pieno obiettivo di bilinguismo.

Il Convegno ha rappresentato un significativo momento di dialogo con il territorio della provincia di Ragusa, dove la necessità dell’educazione bilingue trova già delle concrete risposte.

All’interno del Convegno si sono confrontati svariati relatori, che in prospettiva sia teorica che pratica hanno affrontato il tema del bilinguismo in età pre-scolare. Si sono succeduti interessanti contributi, il cui oggetto d’indagine andava dalla multimodalità alla metafora, dalla lettura alla televisione, e naturalmente molto altro ancora. Anche noi di At home. Everywhere abbiamo portato il nostro contributo al convegno, presentando l’approccio di bilinguismo italiano/inglese che da anni sperimentiamo in Emilia Romagna e più di recente in Lombardia e nella provincia di Ragusa, presentando anche la prospettiva di insegnanti e genitori che hanno partecipato al progetto.

Si sono dunque succeduti momenti di fruttuoso scambio, nell’obiettivo di un dialogo tra territorio e università, finalizzato a una progettazione consapevole dell’educazione bilingue.

Sicuramente non si può non segnalare l’esempio virtuoso di Scicli, in provincia di Ragusa, che ha mostrato interesse e sensibilità verso il tema del bilinguismo, organizzando per il 9 maggio una serata sul tema aperta alla cittadinanza, invitando anche i nostri rappresentanti affinché presentassero ai cittadini e in particolare ai dirigenti scolastici in cosa consiste il progetto At home. Everywhere.

Essere invitati e aver partecipato a questi eventi in Sicilia ci ha resi molto orgogliosi, perché ci mostrano che il nostro progetto e il nostro approccio al bilinguismo stanno venendo compresi e accolti anche da autorità ufficiali come università e dirigenti scolastici, che sono parte fondamentale di quella alleanza educativa di cui abbiamo bisogno per diffondere la cultura del bilinguismo sul territorio italiano.

 

 

LET’S WASH OUR HANDS TOGETHER!

Oltre ad essere un’attività fondamentale per la salute di bambini e adulti, lavarsi le mani può diventare un momento molto importante anche per imparare una nuova lingua! Eh sì, noi di At home. Everywhere crediamo infatti che inserire l’inglese nelle attività di ogni giorno – che sia vestirsi, mangiare o appunto lavarsi le mani – sia il modo migliore per accompagnare i bambini alla scoperta della seconda lingua in modo spontaneo e divertente.

In questo modo, le routine quotidiane diventano momento di gioco, durante il quale ripetere insieme semplici frasi in inglese.

Perché quindi non provate anche voi? Ecco come i nostri facilitatori accompagnano i bambini nel lavaggio delle mani.

LET’S WASH OUR HANDS!

  1. WET your hands with water. 
    BAGNA le mani con l’acqua.
  2. SOAP your hands and rub them together.
    INSAPONA le mani e sfregale tra di loro.
  3. SCRUB your hands together.
    SFREGA bene le mani tra di loro. Tip: da quando il sapone tocca le mani al momento del risciacquo, cantiamo insieme la canzoncina “Happy Birthday to you!” dall’inizio alla fine un paio di volte: questo ci aiuterà a sfregare le mani almeno per 20 secondi, il tempo ideale perché il sapone abbia effetto!
  4. RINSE your hands well with water.
    RISCIACQUA bene le mani con l’acqua.
  5. DRY your hands using the towel.
    ASCIUGA le mani usando l’asciugamano.

Facile, vero?
Provate a dedicarci un paio di minuti al giorno, e sarete in grado di donare continuità nella routine quotidiana in lingua inglese che il bambino già vive a scuola oppure durante i laboratori pomeridiani di At home. Everywhere!

English Summer Camp – Mantova 2018

Età di partecipazione: dai 3 ai 6 anni.
Periodo: dal 2 luglio al 20 luglio 2018.
Orario: dalle 7:45 alle 13:30.
Sede: presso la scuola dell’infanzia Montessori a Mantova (Piazzale Michelangelo, 18).
Iscrizioni: è possibile iscriversi e partecipare anche alle singole settimane.

SCARICA IL PROGRAMMA

Conoscere la lingua inglese è essenziale nel mondo del lavoro?

Come abbiamo già accennato parlando del progetto At home. Everywhere, uno dei VANTAGGI DEL BILINGUISMO è proprio quello economico: un bambino che cresce bilingue ha maggiori possibilità lavorative, soprattutto in un mercato del lavoro internazionale come quello attuale. Volenti o nolenti, imparare l’inglese è una competenza di cui non si può più fare a meno, nel mondo del lavoro poiché è ormai la lingua più utilizzata nella comunicazione internazionale e professionale. Pochi possono ignorare questa verità e persino coloro che oggi non ne hanno bisogno, non potranno farne a meno domani. Questo articolo intende quindi rispondere ad una domanda semplice quanto importante:

Perché l’inglese è così importante?

  1. L’inglese è la lingua più diffusa su Internet.
    Chi legge in inglese, può accedere alla maggior parte delle informazioni che esistono sul web. Molti sostengono che l’80% dei dati su internet sono scritti in lingua inglese. Accedere a tutte queste risorse è non solo molto interessante, ma è soprattutto utilissimo quando si lavora o studia.
  2. L’inglese è la lingua più redditizia da imparare.
    Il libro “English as economic value: facts and fallacies” di François Grin spiega perché l’inglese è l’investimento più redditizio che si può fare nel proprio percorso di studi o d’apprendimento. Imparare l’inglese per il mondo del lavoro è quindi una mossa altamente strategica.
  3. L’inglese può lanciare una carriera lavorativa.
    Per impiegati, quadri e dirigenti di tutti i settori lavorativi: si avranno molte più opportunità in Italia o all’estero, in ogni tipo di azienda (ad es. multinazionali o imprese che lavorano con l’estero).
  4. Le persone che conoscono l’inglese guadagnano di più.
    È difficile trovare delle statistiche precise per l’Italia, ma per esempio in Svizzera, le persone che parlano inglese guadagnano il 18% in più, come si legge da questo articolo.
  5. L’inglese è LA lingua del commercio, della scienza, della tecnologia (e non solo)…
    È un dato di fatto: il commercio internazionale avviene in inglese, gli articoli scientifici sono scritti in inglese e tutto quello che riguarda la tecnologia passa attraverso questa lingua.
  6. L’inglese è la lingua straniera più usata nelle azienda italiane (ed europee).
    Sul mercato del lavoro una buona conoscenza dell’inglese è ormai un criterio importantissimo. Dopo l’italiano, l’inglese è la lingua più usata negli scambi esterni e interni delle azienda italiane. Poiché questo primato vale anche per le aziende degli altri stati europei, l’inglese potrà aprirti un gran numero di porte nel nostro paese o all’estero.

Tenete quindi conto di questo, quando pensate al futuro di vostro figlio. Ma anche al vostro! Non è infatti mai troppo tardi per imparare l’inglese. Tuttavia l’infanzia è il momento più importante per introdurre una seconda lingua, grazie ad una plasticità fisiologica e cognitiva del bambino che rende l’apprendimento di più lingue un processo spontaneo assolutamente privo di controindicazioni.

Il team di At home. Everywhere lavora ogni giorno per raggiungere l’obiettivo di diffondere la cultura del bilinguismo a partire dalla prima infanzia e dare il nostro contributo al miglioramento della vita delle nuove generazioni.

Fonte parziale: https://www.mosalingua.com/it/limportanza-dellinglese-nel-mondo-del-lavoro