AT HOME. EVERYWHERE / CHRISTMAS 2022
Relazioni
AHE NEWS vuole favorire il dialogo e il piacere dello stare insieme tra bambini e sostenere la relazione genitore-bambino. Per questo motivo all’interno troverete idee gioco da condividere, canzoni o suggerimenti per il quality time in famiglia, approfittando della pausa natalizia.
Il tempo dedicato ai nostri figli è importante, crea identità, costruisce spazi di confronto, rende solide le relazioni; è con la condivisione delle esperienze che si creano legami significativi e duraturi. I processi di crescita sono lunghi e ardui, la nostra società mostra di apprezzare sempre più le relazioni a distanza utilizzando social e app di messaggistica: rapidi e sintetici.
Gli adulti e i bambini necessitano di spazi per prendersi cura dei sentimenti per imparare a riconoscere e a gestire le emozioni. Il tempo dedicato alle relazioni non è mai tempo sprecato, è il valore aggiunto alla nostra esperienza di vita.
Giocare in lingua inglese può rappresentare un’occasione per stare insieme.
Lasciatevi catturare dall’idea che INSIEME SI PUO’ FARE!
SHARING IS CARING
“Dividi il companatico, raddoppia l’allegria” cantavano negli anni ’70 i protagonisti del musical “Aggiungi un posto a tavola”, mettendo in scena l’espressione inglese “sharing is caring”, nata proprio nel contesto della condivisione del cibo e poi allargatasi ad altri ambiti per indicare il piacere del vedere la felicità altrui nel ricevere o essere coinvolti in qualcosa.
Un piacere che nasce spesso dal fatto che, condividendolo con gli altri, ogni oggetto, gioco, progetto può assumere una nuova forma, creare nuove possibilità che non avremmo pensato potesse avere prima del confronto.
Per questo uno dei principi cardine del progetto AHE è proprio il piacere della condivisione sotto vari punti di vista:
- l’accessibilità su larga scala del progetto che vuole essere fruibile da tutti, a prescindere dalle possibilità economiche del singolo;
- il lavoro in sinergia con le insegnanti e le educatrici delle scuole coinvolte;
- il processo di sensibilizzazione delle amministrazioni comunali;
- il coinvolgimento delle famiglie grazie alla condivisione di momenti, materiali ed esperienze.
Avere un obiettivo, che sia quello di sensibilizzare tutte le figure che in un modo o nell’altro sono responsabili dell’educazione dei bambini ci ha portato a investire molto su questi aspetti.
Il nostro progetto, sin dalle sue origini, si propone come un progetto con una visione sociale ampia contrapponendosi alle scuole bilingue appannaggio delle classi economiche più alte. Abbiamo lavorato in questi anni per uscire dalla logica dell’esperto che lavora in autonomia svolgendo mini laboratori e programmi linguistici. Abbiamo invece cercato ogni giorno di più di intrecciarci alla vita di sezione e, col tempo, siamo riusciti a selezionare e formare delle figure professionali che potessero ricoprire il ruolo di educatrici/insegnanti di sezione con doppia competenza (educativa e linguistica).
Ci siamo posti come obiettivo quello del lavoro in continuità con le insegnanti di sezione/educatrici: un do ut des in cui le loro competenze e quelle del facilitatore si integrano e si contaminano. Il lavoro in sinergia permette non solo di creare un ambiente in cui i bambini possano avvicinarsi alla lingua straniera in maniera serena ma in cui anche le insegnanti /educatrici possano accompagnare il facilitatore nei primi incontri per poi farsi guidare da lui per l’inserimento della lingua in sezione in maniera graduale e corretta anche in sua assenza.
L’Emilia Romagna è senza ombra di dubbio una regione in cui i servizi educativi vengono valorizzati anche dalle amministrazioni che, a più livelli, investono anche in progetti legati al bilinguismo. Attraverso un dialogo costante, un continuo tentativo di risposta alle esigenze delle famiglie e un’azione di sensibilizzazione sul tema del bilinguismo (non solo legato al nostro progetto ma anche alla valorizzazione dell’uso di lingue e dialetti diversi dall’italiano a casa e a scuola promosso dall’Università di Bologna) siamo riusciti a proporre progetti di varia portata all’interno dei servizi per l’infanzia sul territorio. Ma tutto questo non sarebbe possibile se non trovassimo degli interlocutori pronti ad ascoltare e a investire sul benessere e la crescita dei bambini.
Ultimi, ma non per importanza, siete voi genitori a cui vorremmo raccontare come questo progetto non sia un semplice programma linguistico che lascia ai bambini solo qualche lista di parole in una lingua straniera, ma un percorso che rispetta i tempi di acquisizione e le peculiarità di ogni singolo bambino; per questo ci riconosciamo nelle parole di Michel de Montaigne che affermava “E’ meglio una testa ben fatta che una testa ben piena”.
Documentare un percorso come questo richiede un impegno che parte dall’osservazione e l’ascolto dei bambini e per aiutarvi a comprendere cosa possiamo fare con loro in inglese negli anni abbiamo proposto svariate iniziative che coinvolgessero anche voi. Come scoprirete più avanti nella lettura, quest’anno è partita una nuova (e innovativa) iniziativa che vi vede più partecipi che mai…e non possiamo che augurarci di continuare a creare occasioni di crescita nei prossimi anni!